Il Simbolismo si è diffuso in Europa a fine Ottocento. Si concentrava sull'uso di immagini simboliche per esprimere idee e mondi interiori. I simbolisti erano per questo interessati ai temi del sogno e dell’immaginazione, alla ripresa dei miti del passato e della dimensione spirituale.
L’artista Edoardo Berta ha lavorato a stretto contatto con il Simbolismo, corrente artistica che usa simboli per evocare idee, mondi interiori e altre dimensioni. Nell’opera, infatti, egli ha rappresentato un funerale e i suoi simboli come metafora della vita: nonostante la scena sia reale, nasconde anche una dimensione immaginaria e metaforica.
Tutti gli elementi della scena costruiscono la transizione dalla vita alla morte: i personaggi, il paesaggio e la corrispondenza tra i due. I vestiti bianchi del corteo funebre hanno il colore della neve, che insieme agli alberi secchi rappresenta l’inverno, ossia la morte. La scena è ambientata vicino a un cimitero al crepuscolo, quando luce e oscurità si incontrano, così come la vita e la morte.
Alcuni elementi diventano simboli e metafora della vita: le bambine sono in fondo, dietro le altre figure e lontane da dove si trova la bara, che è il simbolo della morte. Una luce illumina solo le ragazze al centro che sembrano opporsi al cammino del corteo e rappresentare la resistenza della vita contro la natura, per questo interviene il vento a spingerle a continuare il loro percorso. Ecco che la vita diventa un percorso, o meglio un passaggio da un luogo sconosciuto a un altro altrettanto misterioso.
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